Se si abita in un condominio, una delle soluzioni migliori per il riscaldamento è data sicuramente dalle stufe a pellet senza canna fumaria. Questi dispositivi necessitano soltanto di un tubo di 8 centimetri con un fungo terminale che spunta dal muro e che serve infatti a scaricare i fumi che, sebbene ecologici e diversi rispetto a quelli emessi dalle altre stufe, vanno comunque liberati e non lasciati nell’ambiente in cui è installata la stufa. Sarà un ventilatore elettrico ad occuparsi di disperdere tali esalazioni, le cui temperature arrivano a toccare anche i 200° – 300°. Gli esperti consigliano di rivolgersi al rivenditore per il modello “Multifire” e soprattutto di richiedere che venga rilasciata una certificazione prima del processo di installazione.
Le stufe a pellet sono caratterizzate da un sistema di regolazione automatica sia per quanto riguarda l’accensione che lo spegnimento: si tratta di un aspetto molto importante che va a favore del risparmio energetico in quanto la stufa entra in azione solo quando è necessario. L’intera operazione di installazione è regolamentata dalla UNI 10683 soprattutto per quanto riguarda l’aspetto della fuoriuscita dei fumi. La normativa dal titolo “Generatori di calore alimentati a legna o altri combustibili solidi. Verifica, installazione, controllo e manutenzione” è entrata in vigore l’11 Ottobre 2012 e disciplina regole, divieti, consensi sul funzionamento, installazione e scarico fumi degli impianti di riscaldamento a combustibili solidi. Rispetto alla precedente Uni del 2005, attualmente lo scarico dei fumi è possibile solo a tetto.
Il funzionamento di una stufa a pellet senza canna fumaria prevede la presenza di una clocea che risucchia il combustibile da un serbatoio per poi lasciarlo andare nella camera di combustione; l’accensione si verifica, invece, mediante un getto di aria a temperatura elevata finché poi non si accende la fiamma.
Le stufe che bruciano pellet sono sicuramente un’importante fonte di calore all’interno delle nostre case oltre che un elemento di arredo che può essere tranquillamente associato ai mobili già presenti nelle nostre quattro mura. Sebbene questo sistema di riscaldamento venga spesso definito come una soluzione energetica ideale, non dobbiamo trascurare che ci sono, come per la medaglia, anche lati negativi. Prima dell’acquisto e dell’installazione di tale dispositivo, è bene tenere a mente i punti di forza e gli svantaggi delle stufe a pellet senza canna fumaria.
Un vantaggio è sicuramente dato dall’opportunità di poter avere una ricca scelta: sul mercato esistono, infatti, forme, dimensioni e rivestimenti che cambiano a seconda delle esigenze e dei gusti personali. Altro punto di forza del pellet è quello di non aver necessità di essere approvvigionato, ma può essere comperato anche in piccoli sacchetti da conservare in luoghi asciutti.
Non mancano comunque anche gli aspetti negativi dal momento che le stufe a pellet, sia con che senza canna fumaria, non sono operative senza corrente elettrica. In caso di interruzione energetica il rischio maggiore è quello di restare senza riscaldamento. Altro punto negativo è quello che va considerato da un punto di vista economico in quanto al consumo del combustibile si deve sommare quello elettrico. Il costo dipende dunque dall’incremento delle potenzialità del rivestimento; chi sceglie ceramica e maiolica come coperture, che riescono ad accumulare maggiore calore per poi lasciarlo andare gradualmente, deve possedere grandi spazi per l’installazione delle stufe.
Altro svantaggio? Trattandosi di stufe a pellet non ci sono altri combustibili per farla funzionare. Ma l’aspetto positivo è che si tratta di un combustibile eco-sostenibile, la cui cenere viene adoperata come fertilizzante. I cilindretti non vanno considerati mai come un rifiuto. Di grande rilevanza, inoltre, la manutenzione straordinaria richiesta soprattutto quando non si sceglie come pellet un prodotto di buona qualità.