L’importanza del potere calorifico pellet

Cos’è e qual è l’importanza del potere calorifico pellet?

La qualità del pellet si traduce nella soddisfazione di certi requisiti che assicurano efficienza di impiego, e ciò significa per l’utente costi inferiori, qualità nelle emissioni, sicurezza d’impiego. Si tratta di una nozione che interessa, in realtà, tutti i combustibili, e vale appunto anche per pellet, cippato, legna da ardere e bricchette.

Un combustibile di qualità impiegato in una stufa dalla qualità scadente, tuttavia, contrae in modo significativo le prestazione energetiche e ambientali. La certificazione fornisce un sostegno poiché coinvolge un ente terzo che appura la conformità del prodotto alle normative.

Ciò non equivale a sostenere che il pellet non certificato sia necessariamente di qualità scadente. La certificazione è infatti volontaria proprio come l’adozione delle norme di riferimento. Il primo passaggio da compiere al momento dell’acquisto è il controllo dell’etichetta, che riporta il produttore o l’importatore e le principali caratteristiche.

Potere calorifico pellet e legna: i criteri da considerare

È bene diffidare dai sacchetti anonimi, e nel caso di acquisti di prodotto sfuso è bene richiedere la documentazione di accompagnamento. L’etichetta dovrebbe riportare: il contenuto di cenere, l’origine della materia prima, il potere calorifico e la cosiddetta durabilità. Ma anche gli additivi, sia dal punto di vista della quantità e della qualità.

Il potere calorifico è un criterio meno rilevante rispetto ad altri. E questo perché la materia prima è legno, il contenuto energetico cambia poco da essenza a essenza. Può capitare inoltre trovare valori superiori a quelli del legno normale, che però possono nascondere la presenza di componenti non legnosi.

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