La scelta del pellet non è mai banale. Sono numerose infatti le variabili da considerare, dalla classificazione della qualità alla materia prima, questione che affronteremo in dettaglio con il pellet castagno. Vediamo quali sono i passaggi da seguire per ottenere il prestito più adatto alle proprie esigenze.
Il pellet dispone di una classificazione sulla scorta della qualità. Il marchio europeo ENplus struttura l’offerta di pellet in base a tre categorie: A1 (pellet di prima categoria), A2 (pellet di seconda categoria, che corrisponde a una qualità media), B (pellet di terza categoria, soluzione adatta solo a uso industriale).
Per verificare l’effettiva certificazione del pellet non basta appurare la presenza del marchio. A questo deve associarsi il numero identificativo dell’impresa: questo è composto da due lettere, che indicano il Paese di provenienza, e da tre cifre. La parte numerica di questo codice prevede: numeri da 0 a 299 per identificare i produttori, oltre 300 sono i numeri per gli importatori.
All’interno del portale Web EN Plus è possibile determinare che il codice sia effettivamente associato al corretto produttore o importatore. Qualora il marchio di certificazione non sia presente, il cliente dovrà verificare che sia indicato almeno il nome e il riferimento del produttore.
Altro fattore rilevante è il residuo ceneri. Nel caso di pellet certificazione A1 questo parametro deve essere inferiore allo 0,7%. Nel caso di pellet A2, il residuo di ceneri deve risultare inferiore all’1,5%.
C’è poi il potere calorifico. Quanto è riportato nell’etichetta purtroppo è da prendere con le pinze. Molti produttori riportano infatti valori non trasparenti, indicando il potere calorifico del pellet allo “stato anidro”. Si possono incontrare etichette con valori pari a 5,3 kwh/kg, quando poi il potere calorifico effettivo si attesta sui 4,7-4,8 kWh/kg (16 MegaJoule). Valori superiori sono da considerare falsati.
E veniamo al ruolo giocato dalla materia prima. Il pellet deve essere composto da legno vergine che ha subito solo trattamenti meccanici. Non vi devono essere scarti di falegnameria verniciati o incollati. Il legno ha un’influenza relativa. In linea di massima possiamo rilevare che è molto difficile trovare il pellet di castagno o di quercia puro. Di solito è mischiato con altri tipo di legno, quali, ad esempio, il faggio o l’abete.
Il castagno contiene una buona percentuale di tannino, il produttore di pellet castagno deve estrarlo. Il legno deve inoltre essere stagionato, scortecciato, detannizzato e sottoposto quindi ai processi di trasformazione. Appurate infine il Paese d’origine del legno impiegato.