Pellet: trasformare gli scarti in energia si può?

Mixbiopellets è un progetto internazionale nato dalla volontà di produrre un pellet di qualità realizzato attraverso l’uso di materiali di scarto, formando un pellettato uniforme e standard che proviene da materiale poco pregiato.

Gestito dal Comitato Termotecnico Italiano il progetto Mixbiopellet utilizzerebbe principalmente scarti agricoli, spesso considerati poco utili come fonti di energia perché facilmente esposti a fermentazione e perché poco omogenei sul territorio.

Il progetto che contribuirebbe ad evitare sicuramente lo spreco di legno, visto l’utilizzo esclusivo dei materiali di scarto potrebbe apportare importanti novità, che però potrebbero celare qualche esperienza negativa .

Aziende come la Marev che raccoglie i tralci privati delle foglie e della terra, subito dopo la potatura della vite potrebbero portare delle impurità al futuro pellet tenendo lontani i requisiti che lo rendono un prodotto di qualità.

Ma aziende invece come la Costruzioni Nazzareno che producono bricchettattrici hanno dimostrato come i tralci di vite raccolti nel giro di pochi minuti possono essere trasformati in cilindri di pellet adatti alla combustione.

Sistemi semplici da installare, maneggevoli, e facilmente trasportabili che sarebbero capaci di adattarsi a qualsiasi tipologia di scarto.

Esiste infatti una filiera industriale italiana delle biomasse che potrebbe essere adatta a trasformare in risorsa di qualità come il pellet tutti gli scarti dell’agricoltura, una vera risorsa sia per l’uomo che per l’ambiente, utile soprattutto a chi consuma il pellet, consumo che negli ultimi anni ha raggiunto alte percentuali.

La produzione di biomassa grazie alle aziende italiane potrebbe essere una grande risorsa, sia per la possibilità di produrre aria calda, acqua calda e vapore, con una grande flessibilità che rende possibile alle micro e piccole aziende di trasformare gli scarti in energia.