Scegliere una stufa a pellet non è così facile, soprattutto se ci si orienta, in vista di un maggior risparmio economico, verso un prodotto di seconda mano. Un buon risultato sarebbe riuscire a reperire una stufa a pellet a circa metà del proprio valore, così da destinare i soldi risparmiati nell’acquisto di pellet di legna da bruciare in un anno.
Nel mercato delle stufe a pellet usate le alternative sono minori rispetto all’offerta tradizionale, l’acquisto dovrebbe richiedere quindi minore fatica. È indispensabile però la conoscenza di alcuni criteri di selezione, utili a guidare la vostra scelta verso un prodotto di qualità, evitando brutte sorprese dopo l’acquisto:
Ricordate di verificare l’effettiva possibilità di apportare le modifiche necessarie all’installazione di un sistema di riscaldamento nella vostra abitazione. Chi vive in condominio dovrebbe preventivamente consultare l’amministratore per sapere se si ha il permesso ad avviare i lavori.
Mentre state valutando i differenti tipi di stufa a pellet in vendita non scordate di pensare al tipo di combustibile che preferite utilizzare.
Pellet di legna, mais o miscele. Altro interrogativo a cui trovare risposta è: quanta potenza serve per riscaldare gli ambienti interni dell’abitazione? Ciò è utile a stimare il costo totale per l’acquisto del pellet che si andrà a consumare in un anno.
Meglio evitare stufe a pellet usate troppo vecchie. Visto che si tratta di un investimento considerevole, è preferibile disporre almeno dell’accensione elettronica, funzione fondamentale per questa tipologia di stufe.
Calcolate l’autonomia di cui è provvista la stufa, comparando consumi e capacità del serbatoio. Più estesa la capienza tanto più alta la convenienza, visto che non è richiesto un caricamento frequente.
Eseguite un corretto controllo periodico di termostato e cronotermostato della stufa a pellet durante i periodi di transizione, ovvero subito prima e dopo i mesi più freddi. Così facendo avrete la temperatura ideale minimizzando i consumi.